venerdì, settembre 10, 2010

Acciaroli

Prima di partire per la Puglia avevamo preso in considerazione l'idea di trascorrere la vacanza ad Acciaroli invece che nel Salento. Volevamo trascorrere una settimana al mare insieme alla famiglia di M, il fratello di Zucchero, e Acciaroli è il paese d'origine di un amico di M.

L'amico di M si chiama Vassallo ed è uno dei fratelli di Angelo, il sindaco assassinato domenica notte.

M aveva conosciuto personalmente Angelo Vassallo anni fa e ci aveva raccontato di quanto questo sindaco fosse impegnato nello sviluppo pulito di quell'area. Pulito da tutti i punti di vista. Angelo Vassallo era riuscito ad applicare una serie di leggi già in vigore da tempo allo scopo di tenere gli interessi dei vari poteri criminali lontani dal suo paese. Ed era diventato un esempio per molti sindaci del Cilento.

È da quando ho appreso la notizia lunedì mattina che il mio umore è assediato da sentimenti di rabbia e tristezza quando penso a questa vicenda.

Mi chiedo se Angelo Vassallo sia stato ucciso per interessi collegati ad affari specifici. Oppure per il simbolo che quel sindaco incarnava. O forse per una convergenza di interessi di diversi poteri come suggerirebbe l'articolo che ho letto su Repubblica:
... il delitto, ipotizzano gli inquirenti, è maturato proprio a causa degli appetiti suscitati dallo sviluppo turistico della località cilentana che Vassallo, sindaco ambientalista e intransigente, uno che non esitava ad allontanare personalmente gli spacciatori dalla piazza, aveva saputo rilanciare e valorizzare.

Il killer, ragionano gli investigatori, ha agito su commissione eseguendo l'ordine di uno o più mandanti decisi ad eliminare il sindaco in base a una "convergenza di interessi illeciti" tanto forti da far giudicare "conveniente" anche un omicidio così eclatante.

La scena del delitto è stata così ricostruita: il finestrino dell'Audi del sindaco era abbassato, il quadro del cruscotto acceso. Il freno tirato, la prima marcia innescata. Una mano della vittima era accanto al volante, l'altra con il cellulare. Il sicario ha sparato con una sola arma, nove colpi calibro 9 per 21. Vassallo è caduto in un tranello, forse ha fermato l'auto perché ha creduto di vedere la sagoma di una persona conosciuta. Un interrogativo anche questo, che le indagini proveranno a risolvere.

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