domenica, marzo 12, 2017

Xylella un anno dopo: un nuovo articolo di Le Scienze

Con "un anno dopo" intendo un anno dopo l'ultima volta che ne ho parlato su questo blog. Da allora non mi era più capitato di leggere un articolo. Anche se adesso mi sono accorto che tutti gli articoli in tema di Le Scienze sono raccolti nella pagina EMERGENZA XYLELLA.
Forse gli sviluppi più interessanti sono riportati in:

Xylella: la parola ai consulenti della Procura
"La perizia tecnica dei consulenti della Procura non sembra contenere informazioni differenti da quelle pubblicate dai ricercatori indagati. La variabilità biologica di cui parla il decreto è solo ipotizzata e necessita di ulteriori approfondimenti. Allo stato attuale delle conoscenze e di quello che si sa delle perizie, quindi, il ceppo di Xylella responsabile del CoDiRO è uno solo. È possibile che la Procura abbia fatto confusione con le parole e che il decreto di sequestro si basi su un equivoco?" - di Beatrice Mautino

"La rivista dell'American Association for the Advancement of Science torna a occuparsi della questione Xylella con un articolo che affronta le questioni sociali e culturali che hanno pesato - e spesso ostacolato - sull'attuazione degli interventi di controllo dell'epidemia e sottolinea l'importanza di affiancare all’impegno tecnico e scientifico anche lo studio di strategie comunicative e di coinvolgimento delle parti in causa" - di Beatrice Mautino

La vulnerabilità pugliese all'attacco di Xylella
"Il paesaggio della Puglia, un'immensa monocoltura di olivi molto vicini tra loro, rende il territorio particolarmente vulnerabile all'attacco di Xylella fastidiosa, il cui vettore può spostarsi per chilometri nell'arco della vita. Lo rivela un nuovo modello, secondo il quale eliminare il batterio dal territorio è ormai quasi impossibile ma è indispensabile contenere il contagio per evitare che si diffonda ancora di più" - di Beatrice Mautino
L'importanza relativa degli oliveti alla diffusione di Xylella fastidiosa in Puglia. I colori sulla barra laterale mostrano la probabilità (mediata su 1000 simulazioni e riscalata tra 0 e 1) di un oliveto di essere infettato da X. fastidiosa in simulazioni in cui il batterio diventa endemico in Puglia. Le aree in grigio scuro sono terreni con altre coperture, mentre quelle in grigio chiaro sono aree non analizzate. Le linee magenta delineano l'attuale zona cuscinetto che è monitorata intensamente per prevenire la diffusione di X. fastidiosa verso nord. 

"Le larve di sputacchina non volano, ma l’insetto adulto ha una capacità di movimento di circa 100 metri al giorno, e “poiché un insetto vive dai 4 ai 6 mesi (dalla tarda primavera, al tardo autunno) la distanza complessiva che può percorrere nel corso della sua vita è di chilometri” scrivono gli autori. Quindi, anche se non tutte le sputacchine si muovono così tanto, la loro densità fa sì che gli spostamenti lunghi debbano essere messi seriamente in conto. Quindi, quali azioni seguire? Ha più senso intervenire sul contenimento del vettore o tagliare gli alberi? E quanti?"

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